Ebbene si, aeroporto di Palma sotto pressione. Non bastavano i numeri da record raggiunti da Son Sant Joan l’anno scorso (66 voli all’ora), quest’anno si punta più in alto: il numero autorizzato è 80.
Ma cosa significa tutto questo? Cerchiamo di capire meglio come si sviluppa la questione.
Come spiegato in un articolo uscito a inizio settimana su Ultima Hora, l’aeroporto di Palma è gestito dall’impresa semipubblica AENA che ha stanziato ben 296,84 milioni nel progetto di riforma con scadenza 2021.
Le opere principali riguardano la climatizzazione, la sicurezza, e la riduzione dell’impatto ambientale. Trattandosi di un aeroporto dal quale passano ogni anno più di 26 milioni di persone, quest’ultimo punto è davvero fondamentale.
Oltre a questo, una parte importante della somma sarà rivolta all’adattamento del disegno funzionale. Ampliamento del terminal e miglioramento dei servizi di supporto dell’attività aerea, al fine di ridurre ritardi e offrire un servizio di livello più alto.
Più nel dettaglio si tratta di più spazio per aerei e passeggeri, ottimizzazione del sistema bagagli, pista dedicata alle partenze rapide e urbanizzazione delle aree industriali.
L’aeroporto di Palma, l’estate scorsa, si è meritato il titolo di “aeroporto più congestionato d’Europa“. Una parte del progetto è dedicata proprio a questo. Strategie e infrastrutture pensate proprio per gli orari di punta, che permettono di rendere più efficace ed agili tutte le aree, a partire dai tempi d’attesa per i controlli.
In termini di passeggeri, l’aeroporto si prepara ad accoglierne 34 milioni, ripartiti nei 79 voli all’ora previsti dal nuovo piano (un volo ogni 45 secondi!). Si parla del 21% in più rispetto al 2016. Questi numeri fanno dell’aeroporto di Palma il terzo più redditizio di Spagna (dopo Madrid e Barcelona). Sembrerebbe che la cifra raccolta da AENA con le tasse aeroportuali di Son Sant Joan sia di 1.153 milioni di euro.
Numeri impressionanti per la non grandissima isola del Mediterraneo.
Questi numeri, se da un lato sono un segno del successo internazionale di Maiorca, dall’altro aprono il dibattito riguardo a quanto sia giusto esporre l’isola a una pressione così intensa. E con isola si intende tutto il contesto ambientale, formato da cielo, mare, flora, fauna, e uomo.
A questo proposito sono attive raccolte firme, per contenere questo fenomeno di collasso dell’isola. Da parte nostra si rinnova l’invito a un turismo resposabile e intelligente, a Maiorca e ovunque.